Cosa penso della denominazione vino Nizza?
La denominazione Nizza DOCG nasce con la vendemmia 2014 elevando la sottozona tipica della Barbera a denominazione propria. L'utilizzo del nome geografico "NIZZA", invece che del vitigno, è di fondamentale importanza in quanto si racchiude in un nome breve tutta la tradizione, la cultura e le particolarità di un territorio unico.
La superficie e la zona di produzione del vino piemontese Nizza sono limitate da un disciplinare codificato con vincoli molto rigidi, sia dal punto di vista colturale che enologico. Iniziamo con precisare la cosa più importante: il vitigno del vino rosso piemontese Nizza deve essere rigorosamente al 100% Barbera. Invece, la caratteristica più unica è che la sua zona di produzione è limitata esclusivamente a 18 comuni della provincia di Asti.
I comuni che possono vantarsi dell’appellativo di “produttore vino nizza monferrato” sono precisamente: Agliano Terme, Belveglio, Bruno, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero (dove si trova la mia azienda), Cortiglione, Incisa Scapaccino, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto, Vaglio Serra e Vinchio. Una piccola cerchia ristretta di Comuni per garantire una qualità eccelsa di questo vino pregiato piemontese.
Le uniche tipologie di vino che si possono ottenere sono: vino rosso Nizza e vino Nizza Riserva, caratterizzate da rigidissimi vincoli dati da un disciplinare. Un'ulteriore selettività nei vincoli colturali ed enologici è data dalla possibilità di usufruire della menzione "vigna". I rigidi vincoli colturali comprendono anche il metodo di coltivazione e indicano che la giacitura delle viti debba essere esclusivamente collinare con esposizione da sud a sud ovest - sud est. La forma di allevamento deve essere a controspalliera e i sistemi di potatura a guyot o cordone speronato. Il minimo di densità di impianto (ovvero il numero piante ad ettaro) è di 4000 viti e un contenuto numerico di gemme per vite non superiore a 10.
Tutti questi "parametri" hanno il fine di ottenere basse rese di uva in vigneto a seconda delle tipologie di Nizza DOCG che si vogliono produrre. Per il vino Nizza e Nizza Riserva il massimo è di 70 qli/ha, mentre per il Nizza Vigna ed il Nizza Riserva Vigna il massimo è 63 qli/ha. Anche dal punto di vista enologico sono stati stilati dei vincoli restrittivi.
Per non tediare troppo, di seguito i vincoli più importanti:
Caratteristiche organolettiche precise
Minimo di gradazione alcolica consentita
Rigorose tempistiche di affinamento
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Tutti questi vincoli e molti altri più specifici, insieme a un lavoro di squadra da parte dei produttori soci dell' "ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL NIZZA" sono fondamentali nell'affermazione e riconoscimento della denominazione "NIZZA", ora e negli anni a venire, affinché la denominazione diventi ambasciatrice di un territorio le cui colline e vigne sono Patrimonio Mondiale dell'Unesco dal 2014.
Dal sito ufficiale dell’associazione produttori del Nizza
“L'associazione dei Produttori del Nizza non ha fini di lucro e nasce allo scopo di tutelare, promuovere ed esaltare la denominazione Nizza DOCG. I produttori condividono l'obiettivo comune di valorizzare e di realizzare con il massimo impegno un vino di assoluta eccellenza.”
Recentemente è stato stilato un Manifesto dei produttori dell’associazione produttori del Nizza per tutelare questo vino pregiato piemontese e sopperire all’esigenza di mettere nero su bianco i punti fermi, gli obiettivi, e la centralità delle persone e del dialogo, come strumento di condivisione di una meta comune.
Scarica il Manifesto dell'Associazione Produttori del Nizza
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